Agli inizi dell'800 In Inghilterra regna re Giorgio IV, attorno al quale si innesta una spirale di trame per la successione, in quanto Giorgio IV non ha eredi. Alla sua morte sale al trono il fratello Guglielmo IV. Il problema si ripresenta perché nemmeno Guglielmo IV ha figli e la sua morte potrebbe segnare la fine dalla dinastia dei Windsor sul trono d'Inghilterra. La partita per la successione si riduce agli altri figli di Giorgio III: una è femmina ed è tagliata fuori dal gioco; questa va in sposa al principe Leopoldo, destinato più tardi a diventare il re del Belgio. Un altro figlio è il duca di Clarence che non ha alcuna intenzione di unirsi in matrimonio; l'ultimo erede è Edoardo, il quale ha cinquanta anni e vive da più di venti con una donna di basso rango. Quest'ultimo viene interpellato e, seppure con riluttanza, si fa convincere: gli viene scelta in moglie una sorella vedova di Leopoldo, Vittoria Maria Luisa.
Quest'ultima annuncia di aspettare un figlio e tutti attendono il futuro re d'Inghilterra: il giorno 24 maggio 1819 avviene la tanto attesa nascita, tuttavia l'erede è una bambina. Il presunto padre non riesce nemmeno a scegliere un nome, perché muore quando la piccola ha solo otto mesi. La bambina viene così chiamata dalla madre con il suo stesso nome, Alexandrina Vittoria. La piccola Vittoria nasce con una malattia genetica: è portatrice sana dell'emofilia. La bimba cresce tra l'affetto della madre, dello zio Leopoldo e dei due figli di lui, i cugini Alberto ed Ernesto. Guglielmo IV muore nel 1837 quando Vittoria ha 18 anni: la giovane mostra da subito di avere un carattere determinato; prende da subito in mano le redini della situazione dando disposizioni sul funerale dello zio, predisponendo la composizione del corteo.
Un anno dopo viene ufficialmente incoronata Regina d'Inghilterra: Vittoria dimostra di conoscere a fondo la situazione del suo paese, e da subito riforma la scuola; impone nuove leggi che riducono l'orario di lavoro delle donne e dei bambini, e diventa in poco tempo molto popolare. Decide di sposare il cugino Alberto, che si dimostrerà di grande aiuto: il loro sarà inoltre un vero matrimonio d'amore.
In meno di undici anni Vittoria mette al mondo nove figli. Alice è la figlia prediletta della regina, ma anche lei, come le altre figlie, porta con sé il gene dell'emofilia e anche due figli maschi vengono colpiti. La regina viene colpita così dal dolore della perdita di alcuni dei suoi figli. Nel 1861 anche il marito muore a causa della febbre tifoidea.
Dopo due anni di lutto e di dolore, instaura una profonda amicizia con John Brown, il suo stalliere, che diventa suo uomo di fiducia e suo consigliere fino alla morte di lui, che avviene nel 1883, per i postumi di una aggressione (subita da invidiosi che vedevano di cattivo occhio la situazione dello stalliere che diventava fiduciario della regina).
All'età di 64 anni Vittoria è sola con un figlio, Edoardo, l'erede al trono, grasso e abulico, incapace di aiutarla nella conduzione del regno. Alice, la figlia prediletta, muore giovane; gli altri figli sono sistemati in matrimoni di interesse per l'Europa e assenti dalla vita politica internazionale; nessuno dei figli è all'altezza del ruolo della madre. Gli affetti della regina sembrano vivere una situazione disastrosa, tuttavia la caparbia regina Vittoria viaggia e lavora sodo per fare dell'Inghilterra una potenza internazionale. Arriva anche in Italia dove acquista numerose opere d'arte che si trovano tuttora esposte alla National Gallery di Londra. Diventa così la regina dell'impero più potente della terra: vanta possedimenti in India, Oceania, Africa e tutto il mondo guarda all'impero economico del Regno Unito come ad una guida assoluta, grazie alla lungimiranza e alle straordinarie capacità di statista della regina Vittoria.
Muore a 82 anni il giorno 22 gennaio 1901: stanca e malata chiede di fare una gita in carrozza nei boschi di Osborne; qui chiude gli occhi dolcemente, e la sua dama di compagnia ordina al cocchiere di rientrare in silenzio, credendo che la regina stia dormendo; Vittoria non si sarebbe più svegliata. Il suo lunghissimo regno viene oggi anche chiamato come "epoca vittoriana".