Essere gentili migliora l'umore e le relazioni. Se è vero che i suoi tanti contrari, dalla maleducazione all'insolenza, dall'arroganza a varie forme e gradazioni di violenza, avvelenano la vita, è certo che la gentilezza l'arrotonda, la migliora, e la rende più dolce per tutti. Viviamo in una società egocentrica ed egoista. Nella quale ognuno pensa solo a se stesso. A coltivare il proprio orticello, come si è soliti dire. Senza pensare al bene comune.
L’umanità è stata messa di fronte a sfide inimmaginabili fino a poco tempo fa. Dalle quali si può uscire solo riscoprendo il valore, il potere e la forza della gentilezza, attitudine che quasi non ci appartiene più. Una vera e propria perla rara.
Il significato di gentilezza ha molte accezioni. Il significato più antico è legato alla nobiltà, ereditaria o acquisita esercitandosi con la virtù e l’elevatezza dei sentimenti, per riprendere la concezione che ne avevano gli stilnovisti.
Mentre il significato più spiccio riguarda la qualità di chi sa essere gentile nei modi e nell’animo, di chi sa essere cortese con gli altri, amabile, educato.
Attenzione, però, a non confondere la gentilezza con la semplice educazione, che ci spinge a salutare, ringraziare, essere affabili con le persone che ci circondano. Essere gentili non significa solo usare le buone maniere, comportarsi seguendo le regole sociali del buon vivere comune.
Essere gentili significa molto di più. Non è solo un comportamento, ma uno stato d’animo, un’attitudine, qualcosa che dovrebbe essere innato in ogni essere umano. Perché una comunità per crescere ha bisogno di regole condivise, di coesione, ma anche di empatia, di solidarietà, di altruismo. Il bene comune si raggiunge insieme. Non quando ognuno segue la propria strada.
In un mondo in cui prevalere sull’altro, con la forza o alzando il volume della voce, come vediamo fare in molti talk show televisivi o sui social, ritrovare il senso della gentilezza può essere l’unica arma che abbiamo.
Eppure questo atteggiamento dovrebbe essere insito in ognuno di noi. Come diceva Seneca: «Ovunque ci sia un essere umano, vi è la possibilità per una gentilezza». Oggigiorno, invece, chi dimostra di essere gentile viene considerato debole. Mentre chi è competitivo, chi usa la sua forza, chi è spinto dall’egoismo in ogni sua scelta rappresenta il simbolo del cavallo vincente. Invece l’essere umano è capace di riallacciarsi alla sua sfera emotiva per ritrovare quel valore perduto che dà benessere e crea rapporti più solidi. E che consente di vivere meglio.
Secondo molti la gentilezza porta a scoprire una gamma di sentimenti che pensavamo non potessero più esistere. Amore per l’umanità e amore per il prossimo, filantropia e carità, in primis.