1. L'ebraismo
L'ebraismo è il complesso della cultura e della religione del popolo ebraico. Vissuti in Palestina per circa due millenni, gli ebrei a partire dal I secolo d. C. subirono una dispersione (la grande diaspora) in Asia, in Europa e poi nelle Americhe: da quel momento la loro storia è la vicenda di un popolo unito nella stessa fede, dalla stessa Legge e dallo stesso culto, ma senza una patria. Questa situazione durò fino al 1948, quando con l'approvazione dell'ONU, venne proclamata la nascita dell Stato di Israele. Attualmente il numero degli ebrei nel mondo è di 15 milioni, distribuiti in un centinaio di Paesi. Gli ebrei cominciano a computare gli anni della creazione del mondo intorno al 3760 a.C.
La fede in JHWH
Ciò che ha caratterizzato Israele è stato il suo monoteismo. Gli ebrei, infatti, credono in un unico Dio, JHWH, che è il Creatore e il Signore dell'universo, l'essere che non si può contemplare faccia a faccia e la cui realtà sfugge all'uomo. La professione di fede sull'eternità e unicità di Dio è basata sulle parole bibliche: "Ascolta Israele, JHWH è il tuo Dio, JHWH è unico" (Det 6,4): è la preghiera che deve essere recitata ogni giorno, al mattino e alla sera, da ogni ebreo adulto. Il racconto della rivelazione di Dio agli ebrei + contenuto nella Bibbia, il libro sacro, che parla dell'Alleanza Egli ha instaurato con loro: JHWH non tradirà il suo popolo e il popolo ebraico si impegna a rispettare il patto di alleanza attraverso l'obbedienza alla Legge.
Tetragramma biblico:
Il credo ebraico
Il credo ebraico su basa sulla fede nell'esistenza di un solo Dio:
1. Creatore e Signore dell'universo;
2. che perdona;
3. che agisce nella storia;
4. che ha scelto Israele;
5. che stabilisce un'Alleanza con gli ebrei;
6. che ha donato la Legge;
7. che promette un futuro regno messianico.
La preghiera
Gli ebrei pregano tre volte al giorno, in casa o in sinagoga, in modo personale o comunitario, sia recitando preghiere particolari, sia leggendo e commentando la Torah (Legge). Da quando hanno compiuto i tredici anni di età, adulti secondo la Legge ebraica, i maschi pregano indossando un mantello (tallit) e nella preghiera della sera, il tefillim sulla fronte e sul braccio sinistro.
I luoghi di culto
Centro del culto ebraico era il Tempio di Gerusalemme, dove erano conservate le tavole della Legge, che Dio aveva consegnato a Mosè sul monte Sinai, e dove si compivano sacrifici di animali in onore di JHWH, Gli ebrei esuli a Babilonia (VI secolo a.C.), tuttavia, essendo impossibilitati a rendere culto nel Tempio, ormai distrutto, cominciarono a riunirsi nella sinagona, nella quale il sacrificio era sostituito dalla preghiera. L'uso della sinagoga fu portato in Palestina dagli esuli rimpatriati ed esso si affiancò al culto praticato nel Tempio ricostruito. la sinagoga assunse sempre più importanza dopo la distruzione definitiva del Tempio di Gerusalemme nel 70 d.C, diventando luogo non solo di culto ma anche di studio, di insegnamento e di mediazione della Legge. Ancora oggi queste sono le sue funzioni.
Interno della sinagoga di Firenze:
Viaggio virtuale nella sinagoga di Firenze
I rabbini
Con la distruzione del Tempio di Gerusalemme, ha avuto termine la funzione dei sacerdoti, che anticamente compivano i sacrifici al Signore a nome del popolo. Nelle sinagoghe sono presenti invece i rabbini, che tuttavia non hanno un ruolo specifico nella liturgia (funzioni religiose). Essi sono studiosi ed esperti della Legge ebraica, e dunque possiedono l'autorità per occuparsi di diverse funzioni: insegnano e predicano, presiedono ai matrimoni e ai funerali, svolgono ruoli di arbitro e di consigliere, organizzano il culto.
Le principali festività
Tutte le feste ebraiche cominciano la sera del giorno precedente e continuano sino alla sera successiva. La gioia festiva si esprime banchettando con carne e bevande, acquistando vestiti nuovi e rispondendo alle richieste di carità. La giornata sacra per eccellenza è il sabato (Shabbat), che comincia al venerdì sera con il tramonto del sole. Nelle case si consuma un pasto, come rito religioso, il cui il padre benedice il vino e spezza il pane.
Il calendario delle feste ebraiche è costellato da un certo numero di celebrazioni festive d'origine diversa che si sono imposte in epoche differenti della storia. Una prima categoria comprende le tre feste bibliche considerate maggiori: la Pasqua (Pesah), commemorazione dell'esodo; la Pentecoste (Shavuot) che cade 50 giorni dopo la Pasqua ed è una ricorrenza legata al periodo agricolo di maturazione dei cereali e delle primizie e alla riconoscenza a Dio per il raccolto; la festa delle Capanne (Sukkoth) che commemora il tempo che gli ebrei, fuggiti dall'Egitto, trascorsero nel deserto vivendo in abitazioni precarie.
2. L'Islam
L'Islam appartiene al gruppo delle religioni monoteiste, che professano cioè la fede in un Dio unico. Islam ("sottomissione a Dio") è la denominazione scelta da Maometto per la religione da lui fondata. Indica il sistema di credenze e di riti basati sul Corano, il libro sacro di questa religione.
Con il termine umma nell'islam si indica la comunità dei mussulmani nel suo insieme, al di là della nazionalità e dei governi dove essi vivono. L'appartenenza alla umma consente a tutti i mussulmani di considerarsi fratelli, credenti in Allah. Il fondatore, Muhammad (Maometto) nacque verso il 570 d.C. alla Mecca da una nobile famiglia. Rimasto orfano, dovette lavorare come pastore, finchè fu assunto dalla ricca vedova Khadigiah come cammelliere e poi come capo delle sue carovane. Successivamente egli sposò la vedova. Grazie a una serie di visioni avute in una grotta della Mecca, in cui, secondo la tradizione, gli si presentò l'arcangelo Gabriele, egli si convinse di essere stato eletto come Profeta degli arabi, per annunciare l'unicità di Allah in un ambiente ancora politeista, in cui vigevano i culti più svariati.
Maometto iniziò subito a predicare, ma incontrò l'opposizione dei cittadini della Mecca, al punto che decise di lasciare la città e di trasferirsi a Yathrib, Medina. Questo trasferimento (egira) ebbe luogo il 15-16 luglio dell'anno 662 e costituisce l'inizio del computo cronologico islamico. A Medina, Maometto divenne in breve tempo una delle persone più influenti della città e il più eminente uomo politico e capo militare. Nel 630 conquistò la Mecca con il suo esercito: con severità e mitezza, diventò il capo supremo di uno Stato. Morì l'8 giugno 632.
Le correnti
L'Islam dopo la morte di Maometto si divise in alcune correnti di pensiero che differiscono per sfumature nelle convinzioni teologiche e politiche.
I sunniti: il loro nome deriva dalla sunnah, la tradizione del Profeta riconosciuta dalle principali scuole giuridiche.
Gli sciiti: appartenenti alla shia, partito di Ali, genero del Profeta.
I karaijti: gruppo rigorista.
Il Credo islamico
La fede islamica consiste nel credere:
in Allah, uno e unico; nell'esistenza degli angeli, servi che non ricevono culto. Nell'origine divina dei libri che hanno preceduto quella coranica: i cosiddetti "fogli di Abramo", la Torah, i Salmi, il Vangelo. Solo il Corano, però, parola di Allah, è fonte di verità religiosa e di regole di condotta. La fede consiste nel credere anche nell'attività missionaria affidata da Allah ai messaggeri inviati prima di Maometto, tra i quali Adamo, Abramo, Davide, Salomone, Gesù, Giovanni, considerati tutti mussulmani. Nell'esistenza di una vita futura, nella quale dopo il giudizio, in relazione alla propria condotta terrena, sarà introdotto nella beatitudine o ai tormenti eterni. Infine, nella provenienza del bene e del male da Allah, tutto ha origine da lui.
Il testo sacro dell'Islam è il Corano (significa "lettura"), un'opera scritta in arabo, in prosa rimata. Il testo è diviso in 114 capitoli (sure), ordinati in modo che, dopo una breve sura iniziale, i singoli capitoli si succedono in ordine decrescente secondo la loro lunghezza: la seconda sura conta 286 versi, mentre le ultime solo pochi versi.
I 5 pilastri dell'Islam
1. La testimonianza: avere Allah come Dio e Maometto come modello di vita.
2. La preghiera. Sono 5, e deve eseguirle in condizione di purezza rituale (lavaggio di alcune parti del corpo), nel tempo prescritto (alba, mezzogiorno, pomeriggio, tramonto e sera), vestito in modo appropriato e rivolto verso la Mecca. Si può pregare in qualunque luogo, purchè sia puro (il tappeto bordato con frasi coraniche simboleggia il distacco dal mondo). la preghiera si svolge secondo un rituale preciso, cioè da posizioni e movimenti del corpo, accompagnati dalla recitazione di versetti coranici. Importante è la preghiera del venerdì: a mezzoggiorno un muezzin, dall'alto di un minareto, chiama i fedeli alla preghiera della comunità credente. La preghiera, attuata in una moschea, è guidata da un imam, cui recita il Corano e poi commenta il passo letto.
3. L'imposta coranica. Tutte le cose appartengono a Dio, perciò, quando un uomo possiede più di quanto sia necessario per i suoi bisogni, versa una tassa pari al 2,50% del suo reddito. Tale somma viene destinata ai poveri e a tutti gli indigenti.
4. Il digiuno di Ramadan. Il mese di Ramadan è il nono dell'anno lunare. Per tutta la durata di questo mese, dalla preghiera dell'alba alla preghiera del tramonto, i mussulmani devono astenersi da cibo e bevande.
5. Il pellegrinaggio. Il pellegrinaggio alla Mecca dev'essere compiuto almeno una volta durante la vita da ogni mussulmano che ne abbia la possibilità.
La moschea
La moschea è l'edificio in cui si svolgono le pratiche religiose dell'Islam e specialmente la preghiera del venerdì. Fu lo stesso Profeta a fondare la prima a Medina, nei primi tempi dell'espansione islamica. La moschea è sempre stata centro della vita sociale, politica e spesso anche militare della comunità musulmana. Essa è caratterizzata dall'assenza di rappresentazioni raffigurative di creature viventi. Questa caratteristica si chiama aniconismo (assenza di immagini). Le raffigurazioni sono costituite da ricchi arabeschi, cioè intrecci di elementi vegetali stilizzati o motivi geometrici.
L'Islam non possiede una gerarchia ecclesiastica, come la chiesa cattolica. Le celebrazioni sono affidate a un membro della comunità ritenuto idoneo per la sua saggezza o a un imam (capo) designato dalla comunità: è usanza che celebri i matrimoni e le sepolture, diriga la comunità locale, dispensi consigli, ricordi la Legge.
Le principali festività islamiche sono due:
1. la festa del sacrificio: si celebra il 10 dell'ultimo mese dell'anno lunare, durante il pellegrinaggio alla Mecca. Tutti i musulmani che possono permetterselo comprano un agnello e lo offrono in sacrificio, in ricordo di Abramo;
2. la festa dell'interruzione del digiuno del Ramadan, che viene celebrata il primo giorno del decimo mese dell'anno lunare.