La donna più famosa della storia era una semplice ragazza nata a Nazareth in Palestina da una coppia anziana e sterile. Questo e poco altro è quanto apprendiamo di lei dai Vangeli, le uniche fonti che ne parlano. Eppure la Madonna è una delle figure più importanti del Cattolicesimo ed è onorata anche in altre religioni, tra cui l’Islam.La Madonna è presente anche nel Corano e occupa un posto d’onore, anche se il testo sacro dell’Islam parla di Maria come madre di Gesù, ma non come madre di Dio. Gesù, infatti, non viene considerato il figlio di Dio, bensì un grande profeta mandato da Allah prima di Maometto. Anche i protestanti (con le dovute differenze fra le varie confessioni evangeliche) riconoscono la Madonna come madre di Gesù – quindi di Dio – ma non credono né alla sua verginità, né ai dogmi dell’Immacolata Concezione e dell’Assunzione. Affermano inoltre che Gesù è l’unico mediatore fra Dio e l’uomo. Dalla Riforma di Lutero, molti protestanti hanno accusato i cattolici di mariolatria, ossia di tributare un culto eccessivo alla Madonna ponendola quasi sullo stesso piano di Dio. In realtà i cattolici venerano la Madonna, ma adorano soltanto Dio (precisamente, le tre Persone della Santissima Trinità).
Secondo il Cristianesimo "Vergine e sposa, madre di Dio e della Chiesa, madre di tutti gli uomini". Figura unica e irripetibile nella storia dell’umanità, la Madonna fonde in sé, per grazia divina, ruoli antitetici e umanamente incompatibili.Maria è purezza, perfezione, modello di tutte le virtù. È la nuova Eva, che obbedendo al piano di Dio si contrappone alla disobbedienza della progenitrice che aveva condotto al peccato originale e alla caduta dell’Uomo. Partecipe della missione redentrice di Cristo, antitesi di Adamo, intercede costantemente presso Dio come madre spirituale della Chiesa e di tutti gli uomini. Poco si sa della sua storia personale. Maria era una giovane di umili origini che viveva a Nazareth, un piccolo villaggio della Galilea. Il Vangelo secondo Luca la introduce riportando che “l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria» (Lc 1,26-27).
Dal Protovangelo di San Giacomo, uno scritto apocrifo del II secolo (apocrifo significa non riconosciuto dalla Chiesa e quindi escluso dal canone delle Sacre Scritture), si apprendono il nome e la storia dei suoi genitori. Sant’Anna e San Gioacchino, una coppia giunta in tarda età senza aver concepito figli. La mentalità ebraica del tempo considerava la sterilità come una maledizione divina, tanto che Gioacchino, ritrovatosi l’unico uomo osservante del luogo a non aver generato figli, si ritirò per quaranta giorni in montagna digiunando e supplicando Dio che lo rendesse padre. Alla moglie Anna, dopo che anch’essa aveva rivolto ferventi preghiere a Dio, apparve un angelo che le annunciò che avrebbe generato “una prole di cui si sarebbe parlato in tutto il mondo”.
Nacque una bimba che fu chiamata Maria, “la prediletta del Signore”. A tre anni, come dal voto fatto dai genitori, la piccola fu condotta a Gerusalemme e consacrata al servizio del Tempio.
Ma qual'e l’origine del suo nome? Ai tempi di Gesù, il nome Maria era comunissimo tra le donne ebree, come si nota leggendo il Nuovo Testamento. La Vergine portava quindi un nome che non la distingueva dalle altre donne.Secondo la tesi più accreditata, l’etimologia di tale nome sarebbe nella prima parte egiziana e nella seconda parte ebraica: Maria deriverebbe da Miriàm, “amata da Dio”, dall’egiziano mry che significa “amato”, e dall’ebraico iam, che presso gli ebrei era l’abbreviazione del nome di Dio.I fedeli si rivolgono a Maria chiamandola “Madonna”, dal latino mea domina, “mia signora”. Le donne di nome Maria festeggiano l’onomastico il 12 settembre (Santissimo nome di Maria), l’8 settembre (Natività della Beata Vergine Maria) o il 22 agosto (Maria Regina). Anche agli uomini, in segno di omaggio e devozione alla Madonna, è consentito aggiungere al proprio nome di battesimo maschile il nome femminile “Maria”. È il caso del Cardinale Carlo Maria Martini, ex Arcivescovo di Milano.
I 4 Vangeli canonici sono molto scarni sulla vita pubblica di Maria, sposa di Giuseppe il falegname e madre di Gesù. Il primo episodio saliente che ci viene riportato è l’Annunciazione (Luca 1, 26-38) da parte dell’Arcangelo Gabriele, che preannuncia alla Vergine la nascita di un figlio – Gesù – per opera dello Spirito Santo, cioè senza alcun contatto carnale con San Giuseppe, suo sposo.Il saluto dell’Arcangelo “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”, viene ripreso nelle prime parole dell’Ave Maria, la preghiera più popolare alla Madonna. Il mistero dell’Incarnazione di Dio ricorre anche nell’Angelus, la preghiera che il Papa recita ogni domenica dopo il discorso di mezzogiorno. Un altro importante episodio è la Visitazione di Maria (Luca 1, 39-55), incinta di Gesù, a Santa Elisabetta, sua parente, moglie di Zaccaria (sacerdote del Tempio di Gerusalemme). Sterile, in tarda età Elisabetta aveva concepito un figlio per grazia divina: costui è Giovanni il Battista, il Precursore di Gesù, che lo battezzerà nel fiume Giordano. La Natività vede la Madonna partorire Gesù Bambino in una stalla di Betlemme, villaggio della Giudea, in mancanza di un alloggio che potesse ospitare la Sacra Famiglia (Luca 2, 1-7). Maria, Giuseppe e il Bambino sono costretti alla fuga in Egitto per sfuggire a Erode il Grande, Re della Giudea. Questi, infatti, saputo dai Magi della nascita del Messia “Re dei Giudei”, voleva far uccidere il bambino. L’evangelista Matteo racconta che Giuseppe fu avvisato in sogno da un angelo di fuggire in Egitto e che la Sacra Famiglia rientrò a Nazareth solo dopo la morte di Erode (Matteo 2, 13-15).
Gesù cresce. La Legge di Mosè prevede che ogni maschio primogenito sia sacro al Signore e dunque Maria e Giuseppe lo conducono a Gerusalemme per la Presentazione al Tempio (Luca 2, 22-39). Poi il ruolo di Maria si intreccia con il ministero pubblico di Gesù fino al Calvario, ma nei Vangeli canonici non è dato di leggere alcuna sua frase né durante la Crocifissione né alla Resurrezione del Figlio. Si apprende solo che la Madonna è presente sotto la Croce insieme a Maria di Clèofa e a Maria di Màgdala (Giovanni 19, 25-27). Alla discesa dello Spirito Santo, che avviene nel Cenacolo sotto forma di fiammelle che si posano sul capo dei presenti, la Madre di Dio è presente insieme a Gesù e agli Apostoli. Dopo l’Ascensione di Gesù, gli Atti degli Apostoli riportano di riunioni di preghiera dei discepoli insieme a lei.L’ultimo episodio relativo a Maria è la sua Assunzione in Cielo corpo e anima al termine della vita terrena, tramandata oralmente e messa per iscritto da San Gregorio di Tours, Vescovo (538 ca.- 594), storico e agiografo gallo-romano. Il significato teologico dell’Assunzione è che la Madre di Dio, risparmiata dal peccato originale, doveva essere risparmiata anche dalla corruzione del suo corpo glorioso che aveva generato Cristo.
Nel corso della sua storia, per dare un saldo fondamento alla dottrina e porre fine alle controversie con le altre confessioni, la Chiesa cattolica ha emanato alcune importanti definizioni dogmatiche in merito alla Madonna. Per dogma si intende una verità assoluta di fede proclamata dalla Chiesa, a cui tutti i fedeli cattolici sono tenuti a credere.
1. Immacolata Concezione
Questo dogma fu proclamato l’8 dicembre 1854 da Papa Pio IX con la bolla Ineffabilis Deus. Dio, somma perfezione e purezza, non poteva essere generato da una creatura macchiata dal peccato originale.
Dunque, come recita il Catechismo della Chiesa cattolica: «Per la grazia di Dio e in previsione dei meriti di Gesù Cristo, Maria è stata preservata dal peccato originale fin dal suo concepimento».
2. Maria Madre di Dio
La divina maternità di Maria, cioè il concepimento di Gesù per opera dello Spirito Santo senza padre umano, fu sancita dal Concilio di Efeso nel 431. Il dogma conferma così la doppia natura di Cristo, umana e divina.
3. Verginità Perpetua
Promulgato dal secondo Concilio di Costantinopoli (553), il dogma sancisce che Maria è «vergine prima del parto, nel parto, dopo il parto».
Non ha avuto altri figli oltre a Gesù. Fu confermato da altri due Concili Ecumenici: il Concilio Lateranense IV (1215) e il Concilio di Lione (1274).
4. Assunzione
Al termine della sua esistenza terrena, la Madonna è stata assunta in Cielo anima e corpo, come dal dogma proclamato da Papa Pio XII nel 1950.
Nei Vangeli canonici, scarni all’inverosimile su di lei, la Madonna parla soltanto quattro volte.
- La prima volta risponde all’Arcangelo Gabriele nell’Annunciazione: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto» (Luca 1, 38).
- La seconda volta parla quando visita Elisabetta; lo Spirito Santo le ispira il Magnificat, preghiera di lode e ringraziamento a Dio che inizia con le parole: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata» (Luca 1, 46-55).
- La terza volta parla alle Nozze di Cana, uno sposalizio al quale è stata invitata con Gesù e i discepoli. Venuto a mancare il vino, Maria sollecita Gesù: «Non hanno più vino».
Dice poi ai servi: «Fate quello che vi dirà». Gesù fa riempire d’acqua sei giare e trasforma l’acqua in vino, compiendo il primo miracolo del suo ministero pubblico.
Sin da questo episodio si delinea il ruolo della Madonna come mediatrice delle grazie (Giovanni 2, 1-12).
- La quarta e ultima volta in cui Maria parla nei Vangeli è al ritorno dalla Festa di Pasqua a Gerusalemme, quando dopo una giornata di viaggio, lei e Giuseppe si accorgono che nella carovana manca Gesù.
Tornati a Gerusalemme lo ritrovano nel Tempio intento a predicare ai dottori. Maria esclama: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo».
Maria e Giuseppe non sono ancora in grado di comprendere la risposta di Gesù: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?» (Luca 2, 41-50). Purtroppo, i Vangeli non riportano altre parole di Maria. Lo stesso San Paolo Apostolo, nei suoi numerosi scritti, non la nomina neppure, limitandosi a dire che Gesù «è nato da donna» (Galati 4,4-5).