La prima comunità cristiana

Il cristianesimo inizia a diffondersi attraverso la proclamazione del Vangelo: il Regno annunciato era presente e APERTO A TUTTI e la SALVEZZA consisteva nel credere che Gesù morto e risorto sarebbe tornato presto (Mt 28,18-20).
Fonti Nuovo Testamento (NT), in particolare gli Atti degli apostoli (At).
Evento fondante: Pentecoste. In tale circostanza gli apostoli vengono consacrati a essere MISSIONARI DEL VANGELO in ogni punto della terra e a tutti gli uomini.Questo evento è considerato l’inizio della Chiesa voluta da Cristo (At 1,8).

A Pentecoste la Chiesa prende consapevolezza della sua missione: diviene cioè consapevole di essere mandata ad annunciare il Vangelo a tutti gli uomini di ogni tempo in tutto l’universo.
Dall’annuncio che Gesù è veramente risorto, nuovi membri, sia ebrei che pagani, si uniscono al gruppo e nascono così nuove comunità. Il movimento cristiano si diffonde in pochi anni in tutta la Palestina e nelle maggiori città del Mediterraneo.

La Palestina faceva parte dell’impero romano dal 63 a.C. Questo legame politico con Roma fu determinante per la “svolta a occidente” del nascente movimento cristiano.
Vantaggi offerti dall’impero romano:
1. Garantiva almeno militarmente la pace tra i vari popoli assoggettati.

2. Disponeva di una vasta e collaudata rete di vie di comunicazione.

3. Greco e latino erano le “lingue veicolari”.

4. Larga tolleranza da parte dello Stato verso vecchie e nuove religioni.

5. Perdita di fiducia nella religione ufficiale dello Stato e conseguente ricerca di nuove forme di religiosità.

In breve, la civiltà greco-romana era riuscita ad imporre una certa unità culturale e amministrativa a tutto il bacino mediterraneo, e non cessava di espandersi ulteriormente verso il settentrione europeo e l’oriente asiatico.
In questo ambito politico e culturale si diffuse progressivamente il primo movimento cristiano.

Caratteristiche della prima generazione dei cristiani
I primi seguaci di Gesù erano palestinesi (di cultura e religione ebraica). La maggior parte parlavano la lingua del posto (l’aramaico) mentre la minoranza (in diaspora) parlavano il greco.
I giudeo-cristiani condividevano quasi tutto con gli ebrei:
- Credevano nell’unico Dio dei patriarchi e dei profeti

- Osservavano la Torah ebraica con i suoi vincoli rituali
- Frequentavano il Tempio e le sinagoghe locali, pregando gli stessi Salmi

- Il testo sacro era la Sacra Scrittura degli ebrei.

Una cosa li distingueva dagli ebrei:
LA FEDE IN CRISTO RISORTO
Come si entrava nella comunità:
- attraverso la conversione alla predicazione degli apostoli;

- per mezzo del battesimo nel nome di Gesù
Atto centrale della comunità era la celebrazione della CENA DEL SIGNORE.

Dove si formano le nuove comunità cristiane e da chi erano formate?
Si formano soprattutto nelle città, nei porti e lungo le strade commerciali.Sono formate principalmente da gente modesta e povera, ma non mancano persone colte, aperte alla novità del messaggio, e anche qualche uomo facoltoso (At 5, 1-10).
I cristiani formavano delle comunità, ma non erano separati dal resto dal resto della società; partecipavano alla vita locale e alle attività commerciali. Però non si occupavano di politica, in quanto essa era regolata dalle autorità romane e dai loro rappresentanti.

I conflitti insorgono in seguito, di fronte a due precise circostanze:
- quando i cristiani si rifiutano di bruciare l’incenso davanti alla statua dell’imperatore, non volendo esprimere la loro lealtà politica con un gesto religioso.
- quando i cristiani mettono in crisi il ruolo dell’esercito rifiutando di arruolarsi, o,se già sono militari, disertandolo volentieri; essi infatti sono convinti del valore evangelico della non violenza. I cristiani si trovano ad essere una minoranza di pacifisti dentro una società militarizzata.

La prima comunità cristiana
Per questi aspetti i cristiani furono:
– Da prima accusati di ateismo

– Poi furono perseguitati

– Carcerati o esiliati

– E in molti casi anche l’esecuzione capitale
I cristiani accettano di appartenere a uno Stato e di obbedire alle sue leggi,finché queste non contraddicono le leggi divine.