Imparare tra le mura scolastiche per mettere a frutto le proprie risorse nella vita reale: è questa la finalità del compito autentico, uno strumento didattico per favorire lo sviluppo delle competenze e allo stesso tempo permettere una valutazione formativa “ricca”.
Laura Papetti ci spiega l’importanza dell’apprendimento contestualizzato, illustrando le migliori modalità per raggiungerlo, per una didattica trasversale che allo stesso tempo faciliti la valutazione.
Una valutazione formativa, come sostengono le indicazioni ministeriali, è una valutazione che si basa su documenti “ricchi”, in grado di tracciare un profilo ampio e articolato del modo di utilizzare le conoscenze e le abilità da parte dello studente. È dunque una valutazione originata dalla messa in gioco di competenze. Le competenze, mete irrinunciabili di cui la scuola, come leggiamo nelle Indicazioni Nazionali, si deve fare promotrice lungo tutto il percorso didattico, sono “la comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale”. Guy Le Boterf, uno degli autori-cardine per lo studio dei processi che mobilitano le competenze, si esprime in proposito in questo modo:La persona che sa agire con competenza è quella che è in grado di mobilizzare, selezionare
e combinare risorse in modo pertinente per gestire una situazione professionale.
Compito della formazione è di contribuire ad accrescere il repertorio di risorse
che la persona possiede e di allenare a mobilitare, selezionare, combinare
in modo pertinente quelle risorse.Guy Le Boterf cit. in Marconato, Competenti si diventa, Pearson Italia 2016.
Il processo di “appropriazione” di conoscenze e abilità in termini di responsabilità e autonomia, al punto che tali risorse diventano disponibili per affrontare nuove situazioni problematiche e per concorrere a costruire nuove conoscenze e nuove e più̀ complesse abilità da mettere in atto. Ed è proprio la mobilitazione, la “messa in atto in situazione” di risorse che definisce la competenza. Se quindi i traguardi, mete ineludibili del sistema formativo, nonché́ indicatori di competenza, sono descritti in termini di prestazioni, le modalità didattiche volte al raggiungimento di tali traguardi devono necessariamente perseguire la strada della costruzione di conoscenze contestualizzate e di abilità disponibili a un utilizzo autonomo e versatile.
Insieme a un ampio ventaglio di modalità didattiche segnalate nelle stesse Indicazioni Nazionali come utili allo sviluppo di competenze, quali la didattica laboratoriale, la didattica per progetti, l’apprendimento cooperativo, ecc., il compito autentico, detto anche compito di realtà, si configura come una modalità di fare scuola che prende le distanze dalla promozione della conoscenza mnemonica e, pur comprendendo l’importante fase dell’acquisizione di conoscenze (contenuti), si propone di mettere in gioco le potenzialità di chi apprende all’interno di un ambiente di apprendimento complesso, fatto di stimoli che siano aderenti a quelli del mondo reale che gli alunni sperimentano nella vita di tutti i giorni. La scuola quindi è invitata ad aprirsi a modalità didattiche che siano più̀ vicine alla vita che si trova fuori dalle mura scolastiche e che valichino le frontiere, ancora troppo impenetrabili, tra discipline.
Una didattica trasversale di questo tipo rende anche la valutazione un processo più snello e meno frammentario, perché permette di ottenere informazioni ricche, su molteplici fronti e diverse discipline contemporaneamente. Facciamo un esempio: la progettazione di una gita di classe può diventare occasione per valutare conoscenze e competenze non solo riferibili all’area geografica, ma anche competenze di matematica, di lingua, per valutare le competenze sociali e, perché no, anche l’inglese, se si inserisce nel compito autentico la possibilità di lavorare anche alla realizzazione di una brochure illustrativa in L2…Rendiamo disponibili due compiti autentici tratti dalle pubblicazioni Let’s Get Real, Real-life tasks for competences assessment Barter Day e Pet Day con l’obiettivo di fornire due esempi completi, corredati di programmazione passo dopo passo, di progetti in lingua inglese con diversa calibrazione delle tematiche e del livello di difficoltà linguistica a seconda dell’età e degli apprendimenti in atto da parte degli alunni. Tali progetti o compiti autentici non solo potenziano l’uso veicolare della lingua inglese in classe, ma offrono al tempo stesso materiale attivatore di molteplici competenze, per una valutazione ricca e multidisciplinare.