Quello che la biblioteca può fare

Proposte per una collaborazione tra biblioteca e scuola

IDEE PER INSEGNARE

La collaborazione tra scuole e biblioteche non solo aiuta gli studenti ad avvicinarsi alla lettura in modo consapevole, ma permette anche di svolgere vari tipi di attività e approfondimenti sfruttando le potenzialità offerte dalla rete.

Da più di quindici anni mi occupo di libri per bambini e ragazzi, sia in forma di critica (sul blog Le Letture di Biblioragazzi e sulla rivista Andersen) sia testandone l’utilizzo in incontri di lettura ad alta voce e percorsi di lettura tematici proposti a lettori di età diversa, da zero a 16 anni. Alcuni anni fa, quando il digitale ha cominciato a offrire prodotti dedicati a bambini e ragazzi sotto forma di ebook e soprattutto di app dai contenuti sia divulgativi che narrativi, è stato ovvio per me interessarmi anche di questo settore, considerandolo un’opportunità in più per avere contenuti di qualità da proporre, attraverso nuovi supporti.

Biblioteca e scuola, fondamentale la collaborazione

Una biblioteca pubblica è un grande contenitore di materiali diversi, spazi, professionalità, attività, opportunità, ma - come ogni organismo - realizza veramente se stessa nel rapporto che sa creare non solo con l’utenza singola, ma con le diverse realtà che coesistono sul medesimo territorio (istituzioni, associazioni che operano in campo sociale, culturale, sportivo, musicale...) .

Per la sezione ragazzi di una biblioteca civica è fondamentale il rapporto con le scuole, sia per lavorare insieme nell’ottica della crescita di bambini e ragazzi sia come possibilità di veicolare le informazioni: far sapere che c’è una biblioteca civica, far conoscere i suoi orari, le attività proposte. Molti bambini infatti vengono in contatto con la biblioteca durante la visita con la classe della scuola dell’infanzia oppure appena arrivati alla scuola primaria; incuriositi potranno chiedere ai genitori o ai nonni di accompagnarli a cercare un libro, a passare un po’ di tempo in spazi colorati, permettendo così anche agli adulti di prendere confidenza e cominciare a frequentare un luogo nuovo nella loro mappa abituale. La biblioteca dei ragazzi è in realtà una buona possibilità per agganciare diversi pubblici adulti - genitori, nonni, insegnanti, educatori.

Una spinta per coinvolgere i ragazzi alla lettura

Nei confronti della scuola, poi, la biblioteca civica può svolgere un fondamentale ruolo di appoggio nell’attività di coinvolgimento alla lettura (è di questi ultimi anni il dibattito su come parlarne: “educazione alla lettura” o “promozione della lettura”?).

Innanzitutto, in una realtà come quella italiana nella quale una vera biblioteca scolastica è presente negli istituti solo a macchia di leopardo (e in modo strutturato solamente nelle scuole della Provincia autonoma di Bolzano), la biblioteca civica sopperisce alla mancanza interna fornendo libri in prestito alle classi, con periodicità diversa durante l’anno, in modo che alunni e insegnanti possano averne sempre a disposizione.

Poi la biblioteca per ragazzi si coordina con la scuola per poter offrire attività che rientrino e si integrino nei piani didattici. Possono essere attività di conoscenza della biblioteca e delle sue attività; di promozione della lettura; laboratori intorno alla musica, all’arte, alla scienza, che mettano sotto gli occhi dei ragazzi testi e materiali magari meno consultati.

La promozione della lettura è fondamentale, tanto più se parliamo di scuole secondarie con cui sembra apparentemente più difficile lavorare. Molte biblioteche - per carenza di personale o di tempo - puntano in particolare ad attività che coinvolgono i nidi, le scuole dell’infanzia e la primaria. In alcuni piccoli centri è naturale, essendo queste le uniche istituzioni scolastiche del territorio, ma laddove sono presenti scuole secondarie di primo e secondo grado non ci si può esimere dal proporre una scelta di attività anche per loro.

Certo, preparare un percorso per queste età può richiedere più tempo nella lettura dei testi e nella ricerca di formule accattivanti che coinvolgano i ragazzi, ma la soddisfazione dei risultati ripaga appieno del tempo speso nella preparazione.

L’attività base è quella dei percorsi di lettura, di genere o tematici: per esempio, un percorso sulla poesia, sulla ribellione, sulla scelta, ma anche su un determinato periodo storico, come la Resistenza e le resistenze. L’importante è saper declinare l’argomento con tipologie e formati diversi: romanzi, racconti brevi, raccolte di racconti, fumetti, illustrati destinati a quest’età, supporti digitali (negli allegati Percorso sulla migrazionePercorso sulla Resistenza si possono trovare due esempi di percorsi di lettura tematici).

Le possibilità del digitale

Il digitale offre possibilità in più: se è più difficile che i lettori della scuola primaria abbiano a disposizione un loro supporto per la lettura digitale, i ragazzi più grandi hanno accesso a ebook e app tramite smartphone o tablet. L’offerta di testi (e di copie dello stesso libro che magari devono leggere in classe) può quindi essere aumentata proponendo loro l’iscrizione alla piattaforma attraverso cui la biblioteca veicola il prestito digitale, ma anche la possibilità di coinvolgerli in esperienze particolari. Perché non presentare ai lettori della secondaria di secondo grado le app della serie iClassics Collection (a pagamento) che propongono in lettura testi di Poe, Lovecraft, Dickens, Doyle, Irving, London, Wilde? I testi - racconti, poemi, romanzi brevi - scorrono sullo schermo accompagnati da illustrazioni che riflettono perfettamente l’atmosfera voluta dagli autori e con effetti sonori apprezzabili ancora di più con l’uso delle cuffie. Certo, i testi sono usufruibili in inglese, francese, spagnolo, portoghese, ma può essere l’occasione per coinvolgere anche gli insegnanti di lingue e per offrire un’esperienza immersiva davvero avvincente.

Oppure coinvolgerli in un percorso che rifletta sull’immigrazione chiamandoli in causa direttamente: il breve testo di Janne Teller, Immagina di essere in guerra, edito da Feltrinelli, dalle evocative misure di un passaporto, si rivolge al lettore chiedendogli di immaginare di dover lasciare il proprio Paese e affrontare un percorso di fuga e poi di integrazione in un nuovo Stato. La lettura ad alta voce, veloce e pregnante, può essere affiancata dalla proposta dell’app Se mi ami non morire  (a pagamento), a cui i ragazzi potrebbero dedicarsi singolarmente o in gruppo sia sui loro cellulari che sui tablet della biblioteca. Il racconto interattivo della fuga dalla Siria in Europa di una ragazza affida a chi usa l’app il ruolo del marito, fermo nella città di Homs in attesa di notizie della moglie, a cui può dare suggerimenti o conforto. C’è la possibilità di giocare in tempo reale, quindi di provare il senso di smarrimento e di angoscia di fronte a lunghi silenzi e a mancanza di cenni di vita.

Si può approfondire la lettura di un classico: La bella addormentata nel frigo è uno dei racconti di Storie naturali, che Primo Levi pubblicò nel 1966 per Einaudi con lo pseudonimo di Damiano Malabaila. È diventato un ebook gratuito interattivo con possibilità di approfondire contenuti letterari, storici e politici.

Un’altra idea potrebbe essere costruire un percorso intorno al mito per la scuola secondaria di primo grado: raccontare i miti delle stelle (coi buoni riferimenti reperibili nei testi di Lara Albanese per Sinnos e Jaca Book) proiettando una mappa del cielo su app che permetta le identificazioni delle costellazioni di cui si narra. O ancora presentare gli avvenimenti italiani dal settembre 1943 all’aprile 1945 con Venti mesi, videogioco narrativo realizzato da We Are Muësli: venti storie interattive e venti punti di vista diversi, introdotte da altrettante definizioni dal Dizionario del Partigiano Anonimo.

Il discorso dell’app in lingua diversa dall’italiano fatto poc’anzi vale per svariati prodotti che possono essere presentati ai ragazzi anche come possibilità di esercitarsi nella comprensione dell’idioma che stanno imparando. L’esempio forse migliore, per il rapporto qualità-quantità di informazioni-prezzo, è War Horse (a pagamento), sviluppata da Touch Press a partire dall’omonimo romanzo di Michael Morpurgo tradotto da Mondadori, di cui spesso i ragazzi conoscono la versione cinematografica. L’app, in inglese, contiene l’ebook in versione originale (con le illustrazioni di François Place non presenti nell’edizione italiana) e con la versione audio; il video di uno spettacolo in cui l’autore, con accompagnamento musicale, legge e racconta il testo; una serie di video di approfondimenti sulla Prima guerra mondiale, scenario della storia; una linea del tempo con informazioni, documenti fotografici, audio e video interrogabile sia in base ai diversi fronti del conflitto sia dal punto di vista di chi vi ha partecipato.

È in italiano invece Il segreto di Castel Lupo proponibile a ragazzi tra 10 e 13 anni, un ebook interattivo che utilizza la struttura dei libri-game, presentando la vicenda di due fratelli alle prese con una vecchia casa e un’eredità inattesa: il lettore può aiutare i protagonisti a trovare indizi e aiuti e a risolvere enigmi per capire quale segreto nasconda la dimora. Un formato che può aiutare a coinvolgere - grazie al meccanismo del gioco e a una buona qualità narrativa - anche lettori meno entusiasti.

Digitale e inclusività

Gli spunti che il digitale offre sono insomma molteplici; in un percorso in biblioteca si possono affiancare supporti in cartaceo e in digitale, puntando magari sulla novità, sulle immagini e sul suono delle app, sull’interattività, per catturare i lettori.

Il formato digitale può essere inoltre di supporto a chi ha difficoltà come la dislessia, affiancando ai testi cartacei in alta leggibilità, ebook che hanno le medesime caratteristiche: la casa editrice Biancoenero da sempre attenta a queste problematiche, offre quattro titoli (a pagamento) di autori classici - Dickens, Stevenson, Twain, Verne - in ebook per iPad con testo, voce coordinata e barra marcapagina. La giovane Telos Edizioni è nata proprio con l’intento di far interagire carta e digitale per offrire ai ragazzi prodotti di qualità: Il mago Tre-Pi e L’archeologo delle parole, racconti lunghi illustrati per lettori dagli 8 anni, esistono in cartaceo e in digitale, versione quest’ultima disponibile in italiano, francese, inglese e spagnolo, con integrati l’audiolibro e una serie di strumenti – tra cui un glossario - che permettono una miglior comprensione e decodifica del testo. Camelozampa offre alcuni romanzi per i ragazzi della secondaria di primo grado (Ci si vede all’ObseIl nonno bugiardoMeno male che il tempo era belloZucchero filato) anche in ebook, in audio-ebook oppure in sola versione audio mp3.

Altri scenari: social reading, contest, blog, codinggamification

Senza contare poi quanto la tecnologia può coinvolgere i ragazzi nel restituire quello che leggono: TwLetteratura con l’app Betwyll permette un’esperienza significativa di social reading, per leggere insieme e commentare un testo paragrafo per paragrafo in 140 caratteri.

A questo proposito segnaliamo il progetto Pearson-Betwyll che ha proposto in alcune classi della Scuola secondaria di secondo grado la lettura delle Novelle di Pirandello (per dettagli vedi Il social reading entra in classe.

Il progetto Booksound di Marcos y Marcos approfondisce la lettura ad alta voce e propone un contest nazionale di video in cui i ragazzi facciano assaggiare un libro con una lettura o una interpretazione di un testo. Molti concorsi di lettura organizzati anche da biblioteche o festival letterari - come ImbookiamociCiak, si legge! - chiedono ai ragazzi di mettersi in gioco producendo un booktrailer ispirato ai libri della bibliografia proposta. Accanto, gli ormai “tradizionali” blog e webzine che da tempo in diverse biblioteche e scuole danno voce ai ragazzi-lettori che propongono, recensiscono, intervistano autori e illustratori: tra i tanti, Bucsity della Biblioteca ragazzi di Rozzano (Mi), Qualcuno con cui correre, nato a Firenze in ambito scolastico e poi anche in collaborazione con le biblioteche cittadine. L’esperienza del Bookblog legato al Salone Internazionale del Libro di Torino porta i ragazzi delle scuole secondarie coinvolte a lavorare sul lungo periodo: la lettura, la preparazione di incontri e interviste che si concretizzano nel lavoro di una vera redazione attiva ormai dal 2010.

Recentemente alcune biblioteche italiane hanno cominciato un percorso di riflessione e di proposta intorno a giochi e videogiochi, grazie anche al Gruppo Gaming dell’Associazione Italiana Biblioteche. Possono essere mediatrici di contenuti ludici anche verso la scuola, come sottolineano diversi articoli presenti nel numero di dicembre 2018 della rivista Bricks, scaricabile gratuitamente online.

Biblioteca e formazione

Rimane fondamentale a mio avviso anche un altro servizio che la biblioteca dei ragazzi può offrire alla scuola: la formazione degli insegnanti rispetto alle novità librarie e alle diverse tipologie di materiali (libri, ebook, audiolibri, app, giochi...) che possono trovare tra gli scaffali e gli approfondimenti con esperti su argomenti specifici. Ritengo che sia un momento fondamentale di supporto agli insegnanti e di legame tra la biblioteca e la scuola: ci si conosce reciprocamente, si ha l’occasione di presentare le attività della biblioteca, di confrontarsi e magari di mettere a punto attività utili alla scuola. A questo proposito e a proposito di digitale, MLOL Scuola, la più grande offerta di digitale per le scuole presente oggi in Italia, organizza periodicamente webinar gratuiti rivolti a bibliotecari e insegnanti che, facendo sempre riferimento al suo catalogo digitale di ebook, app e risorse online, approfondiscono determinati argomenti (quali migliori romanzi per la scuola secondaria; quali risorse per l’approfondimento scientifico; quali testi di supporto a genitori e insegnanti...). Sul gruppo Facebook MLOL-Ragazzi si trovano segnalazioni di app e ebook di qualità, con uno sguardo alla produzione estera; sul sito Mamamò sono disponibili recensioni di app, ebook e videogiochi.

Se una biblioteca civica vuole lavorare a stretto contatto con la scuola, con obiettivi comuni e in modo fruttuoso, penso sia essenziale partire dagli insegnanti, che fanno la scuola, la plasmano sulle capacità dei loro allievi e sugli obiettivi da raggiungere e a cui la biblioteca – come servizio pubblico al territorio su cui insiste - può, e deve, sicuramente dare una mano.