La Guerra Fredda, durata dalla fine della Seconda Guerra Mondiale al 1991, ha caratterizzato non solo la politica internazionale, ma anche la politica interna di numerosi Paesi. Stati Uniti e Unione Sovietica si sono sfidati su tutti i livelli e in quegli anni non c’era evento internazionale che non fosse influenzato, in modo più o meno diretto, dalla loro contrapposizione. Il confronto è terminato solo quando una delle due potenze, l’URSS, è crollata. Ricostruiamo in sintesi la vicenda.
La Guerra Fredda è stata il confronto politico, economico, ideologico e militare che ha contrapposto gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e l’inizio degli anni ’90. Il termine “fredda”, all'interno dell'espressione "Guerra fredda", fa riferimento al fatto che non vi sia stato uno vero e proprio scontro militare diretto tra le due parti.Da cosa è nata la contrapposizione? Dopo la Seconda Guerra Mondiale, USA e URSS, che avevano combattuto come alleati, emersero come i due Paesi più potenti: gli altri vincitori, Regno Unito e Francia, per varie ragioni persero la centralità nelle dinamiche geopolitiche che avevano avuto fino ad allora.
USA e URSS erano Paesi molto diversi tra loro, ma entrambi desideravano affermare il proprio potere nelle dinamiche mondiali e ognuno temeva che l’altro potesse rafforzarsi troppo. Era pressoché inevitabile, pertanto, che si sviluppassero tensioni. A questo si aggiunse l’ideologia, perché nei due Paesi erano in vigore sistemi politici ed economici completamente diversi: negli Stati Uniti vigevano il liberismo economico e la democrazia politica; in Unione Sovietica il comunismo reale e lo statalismo. Ognuno dei due era convinto della superiorità del proprio sistema e cercava di diffonderlo nel mondo, non tanto per ragioni ideologiche, quanto per avere alleati fidati.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’Europa si trovò divisa in due blocchi: la parte occidentale, che era stata occupata dagli eserciti alleati, entrò nell’orbita degli Stati Uniti, formando il cosiddetto blocco atlantico. Nel 1949, in particolare, nacque un’alleanza militare che esiste tutt'oggi, la NATO.Nella parte orientale, invece, occupata dall’Armata rossa durante la guerra, furono fondate delle repubbliche socialiste che si avvicinarono a Mosca, costituendo il blocco sovietico, e nel 1955 costituirono l'alleanza nota come Patto di Varsavia. Tra le due parti d’Europa si creò una barriera politico-ideologica che fu definita cortina di ferro.
La Guerra Fredda arrivò all’interno dei singoli Paesi, in molti dei quali vi erano partiti politici che sostenevano un blocco e partiti che ne sostenevano un altro, come avvenne anche in Italia.Il confronto, però, non interessò solo l’Europa, ma quasi tutto il mondo, perché USA e URSS cercavano ovunque di fare sentire la propria influenza e procacciarsi alleati. Nel 1949, inoltre, un altro grande Paese, la Cina, divenne comunista e si avvicinò a Mosca, sebbene i rapporti tra i due giganti “rossi” siano sempre rimasti complessi.
Uno dei primi momenti di tensione tra USA e URSS fu il blocco di Berlino da parte dell’Unione Sovietica nel 1948. La Germania dopo la sconfitta era stata divisa in quattro zone di occupazione (USA, Francia, Regno Unito e URSS, ma le prime tre furono in seguito unificate) e la città di Berlino, che si trovava geograficamente nella zona di occupazione sovietica, era a sua volta divisa in quattro settori, i tre alleati occidentali a ovest e quello russo a est.
Nel 1948 l’URSS decise di chiudere tutte le strade di accesso a Berlino Ovest. Gli Usa reagirono rifornendo la città per via aerea, fino a quando, nel 1949, Stalin accettò di rimuovere il blocco. La divisione si cristallizzò e la Germania restò divisa in due parti: una occidentale legata agli USA e una orientale inserita nel blocco sovietico. La stessa sorte toccò alla città di Berlino.Il confronto proseguì nei primi anni ’50 in Corea, con una guerra tra il Nord comunista e il Sud capitalista e filo-americano che si concluse con un compromesso nel 1953.
La tensione raggiunse l’apice nel biennio 1961-1962. Nel 1961 a Berlino, poiché un numero sempre maggiore di cittadini si trasferiva dall’Est all’Ovest, le autorità della Germania orientale e dell’URSS fecero costruire il muro che sarebbe restato per anni il simbolo della Guerra Fredda.L’anno successivo, nel 1962, l’installazione di missili russi a Cuba – dove il governo di Fidel Castro, inviso agli Usa, si era avvicinato a Mosca – portò il mondo sull’orlo della guerra nucleare.
La Guerra Fredda comportò l’investimento di enormi risorse in armamenti da parte di entrambe le parti in causa. L’arma più importante fu la bomba atomica, costruita dagli Stati Uniti nel corso della Seconda Guerra Mondiale e dall’Unione Sovietica nel 1949. La corsa a dotarsi di armi sempre più potenti fece sì che fossero costruiti arsenali atomici sufficienti a cancellare potenzialmente la vita dal Pianeta.Dagli anni ’50, pertanto, la guerra nucleare entrò nell’immaginario collettivo, diventando una preoccupazione diffusa in tutto il mondo. Tra USA e URSS si instaurò un equilibrio del terrore, che garantì che la Guerra Fredda non si trasformasse in uno scontro diretto: entrambi i contendenti sapevano che un conflitto militare sarebbe troppo distruttivo anche per il vincitore.
La Guerra Fredda comportò anche una prima corsa allo spazio: i due Paesi, sempre più avanzati sul piano tecnologico, promossero l’esplorazione spaziale sia per ragioni militari, sia di prestigio.
Le “guerre per procura” e i non allineatiI momenti di tensione si alternavano a momenti di distensione, ma per tutta la durata della Guerra Fredda nel mondo ebbero luogo conflitti nei quali le due superpotenze erano coinvolte in maniera più o meno diretta.
L’URSS invase l’Ungheria nel 1956 e la Cecoslovacchia nel 1968, per evitare che i due Paesi allentassero il loro legame con il Patto di Varsavia. Gli USA sostennero in tutto il mondo i partiti più vicini alle loro posizioni, talvolta instaurando brutali dittature, e in alcuni casi intervennero con le proprie forze armate, come in Vietnam.In molti casi ebbero luogo “guerre per procura”: le due superpotenze non combattevano direttamente, ma sostenevano i nemici dei loro avversari. Lo fecero, per esempio, i russi in Vietnam e gli americani in Afghanistan, dopo che questo fu invaso dall’URSS nel 1979.
Non tutti i Paesi del mondo, però, aderirono a uno dei due blocchi: nel 1955 fu fondato il Movimento dei non allineati, composto da India, Indonesia, Jugoslavia, da quasi tutta l’Africa e da vari altri Stati, che intendeva mantenersi equidistante. Nei fatti, però, tutti i Paesi subirono in qualche modo le ingerenze delle due superpotenze.
La tensione dei primi anni ‘80 e la dissoluzione dell’URSSL’inizio degli ’80 fu un periodo di forte tensione e nel 1983 un’esercitazione della NATO in Europa, l’operazione Able Archer, fece temere ai sovietici che stesse per essere lanciato un attacco nucleare contro di loro. Il mondo fu di nuovo sull’orlo della guerra atomica anche se, a differenza della crisi di Cuba, le notizie non divennero di pubblico dominio e non si diffuse il panico. La situazione cambiò dopo il 1985, quando alla guida dell’URSS salì Michail Gorbačëv, che avviò una politica di riforme all’interno e instaurò rapporti più distesi con l’Occidente.
Reagan e Gorbaciov firmano un trattato sulla limitazione dei missiliIl sistema sovietico, però, per molti aspetti si era dimostrato arretrato rispetto al suo rivale, in particolare per il tenore di vita dei cittadini e la mancanza di libertà civili. Nel 1989 gli Stati dell’Europa orientale caddero uno dopo l’altro e nel novembre del 1989 il Muro di Berlino fu abbattuto, aprendo la strada alla riunificazione della Germania. Nel 1991 la stessa URSS si dissolse e le repubbliche che la componevano divennero Stati indipendenti.