La Giornata Internazionale della Donna offre numerosi spunti per un'analisi del ruolo della donna nella società e nella famiglia. Proporre una ricerca biblica sulla condizione della donna nell'Antico Testamento e nei Vangeli può essere un percorso di studio utile per sensibilizzare gli studenti alla riflessione sui comportamenti nei confronti della donna presenti negli schemi socio-culturali e religiosi del tempo di Gesù di Nazareth e fare un'analisi sul ruolo della donna nella società odierna.
In questa pagina, troverete alcune riflessioni operate da storici e teologi sui rapporti tra Gesù e le donne che possono costituire un punto di partenza per uno studio più approfondito sulla condizione della donna descritta nella Bibbia e soprattutto per rilevare la differenza dei comportamenti di Gesù verso l'altro sesso.
Secondo la teologa americana Elisabeth Schussler, che ha approfondito più di tutti i rapporti fra Gesù e il sesso femminile,le donne di oggi devono sapere che il primo femminista, oltre duemila anni fa, fu proprio lui, Gesù ,che noi cristiani riconosciamo come Signore e Salvatore. Che amasse le donne è un fatto accertato dagli storici: non solo le amava come persone, ma riconosceva loro anche dignità e rispetto.
Questa tesi può essere documentata attraverso la semplice lettura dei quattro Vangeli. In realtà, Gesù si rivolgeva chiaramente e soprattutto alle classi di "esseri inferiori", come i poveri, gli storpi, i peccatori - e donne – diffondendo il messaggio di libertà e uguaglianza nel Regno di Dio. Ma ci sono due fattori qui che vanno spiegati: la condizione delle donne in Palestina al tempo di Gesù e la natura dei Vangeli. Entrambi devono essere analizzati in dettaglio, particolarmente il primo.
La situazione delle donne in Palestina al tempo di Gesù era decisamente quella di subordinazione agli uomini e di esseri inferiori. Nonostante il fatto che vi siano state diverse eroine registrate nelle Scritture, secondo i rabbini del tempo - e per molto tempo dopo - le donne non avevano il diritto di studiare le Scritture (Torah). Un rabbino del primo secolo, Eliezer, pone il punto forte:
"Piuttosto che affidare la Torah ad una donna, essa andrebbe bruciata... Chi insegna a sua figlia la Torah è come se le insegnasse la lascivia."
Gesù era per la promozione della parità delle donne con gli uomini, nonostante tutto questo fosse in contrasto con la cultura sociale del momento storico in cui visse. La legge ebraica, nell’interpretazione dei farisei, dava ben poco spazio alle donne.
Gesù si dimostrava totalmente libero dai tabù che gravavano sulle donne che incontrava nel suo ministero:
si lascia toccare dall’emorroissa (cf. Mt 9,20ss); accetta l’omaggio della peccatrice (Lc 7,26-50);
accetta l’omaggio della peccatrice (Lc 7,26-50);
domanda dell’acqua a una straniera da non frequentare, una Samaritana (Gv 4).
Da Maria nell’annunciazione, alle donne dei racconti pasquali, i Vangeli testimoniano un susseguirsi di figure femminili, c’è perfino un gruppo di donne itineranti che seguono Gesù (Lc 8,2s; Mt 27,55s e Mc 15,40s). Dalla lettura e interpretazione dei passi citati nel Vangelo dovrebbe essere chiaro e lampante che Gesù difendeva vigorosamente e radicalmente le donne e promuoveva la loro pari dignità e uguaglianza in una società maschilista come era quella del suo tempo.