Il Maxiprocesso: Riviviamo gli anni del Maxi-processo alla mafia. All’inizio degli anni Ottanta, Rocco Chinnici istituisce il pool che vedrà in prima linea i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nella dura lotta contro l'organizzazione criminale di Cosa Nostra. Il risultato di anni e anni di indagini, sarà proprio il Maxi Processo che comincerà il 10 febbraio 1986, e terminerà il 30 gennaio 1992.
Mafia Spa: Un'attenta analisi delle metamorfosi sociali, culturali ed economiche che hanno favorito il consolidamento economico del potere criminale mafioso: dalla mafia del latifondo al business dei sequestri, dalla droga fino al riciclaggio. Un potere che ha ormai da tempo varcato i confini oceanici alla conquista dei mercati globali. Un mafioso, come afferma Pietro Grasso, preferisce restare in galera da ricco, che in libertà da povero.
Donne e mafia: Il codice d’onore di Cosa Nostra lascia alle donne un ruolo essenzialmente domestico e familiare. Accanto ai propri uomini che possano essere mariti, figli o fratelli, le donne mantengono un'assoluta fedeltà al clan e alla famiglia. Con il tempo il ruolo di queste donne va cambiando. Alcune di loro hanno avuto un impulso di ribellione verso quelle leggi criminali, altre al contrario, ne sono totalmente devote.
I pentiti: Il fenomeno del pentitismo, le storie dei principali collaboratori di giustizia e le leggi per regolamentare la loro posizione, l'azione di Cosa Nostra, le sue reazioni e i suoi segreti. Due grandi pentiti a confronto: Tommaso Buscetta e Salvatore Contorno. Al Maxiprocesso, all'ingresso del primo si è avuto un silenzio assordante, come se la sua presenza incutesse rispetto e onore. Alla comparsa del secondo invece, il giorno successivo, dalle stesse gabbie si è scatenata una grande rabbia.
Fratelli di sangue: Un'analisi delle analogie e delle differenze tra le diverse organizzazioni criminali presenti sul territorio italiano: Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e Camorra. Fratelli di sangue che hanno saputo rispettare le proprie zone di influenza e molto spesso hanno messo su alleanze e joint venture per accrescere i propri affari.
Il consenso: Alla base dell’identità mafiosa di Cosa Nostra, ci sono una serie di ritualità, elementi decisivi per le modalità di ramificazione e radicamento nel territorio, gli sviluppi e i guadagni del consenso interno ed esterno. La prova dell’insediamento di Cosa Nostra, si identifica in un decalogo trovato nel covo del boss Salvatore Lo Piccolo: dieci dettami da seguire per far parte dell’organizzazione criminale. Col tempo i mafiosi si sono riconosciuti in queste norme etiche che tramandano un retaggio del linguaggio criminoso proprio dell’organizzazione.
Don Luigi Ciotti: Il rapporto tra mafia e religione. Il tentativo dei mafiosi di appropriarsi della liturgia della fede. La menzogna che copre il reato e il peccato. Tutto questo attraverso l’appassionante testimonianza di Don Ciotti, che racconta il sacrificio dei religiosi veri che la mafia l’hanno combattuta fino alla morte.
Mafia e politica: Dal sacco di Palermo degli anni Sessanta, al racket delle estorsioni, ai grandi appalti pubblici, la mafia condiziona la società, la politica, l’economia. Lo stesso mondo politico si fa influenzare pur di raccogliere voti e consenso.
Mafia e religione: Da sempre la mafia si è appropriata di simboli e ritualità legate alla religione. Boss devoti e prelati conniventi o collusi sono spesso andati a braccetto. Una complicità connaturata nelle tradizioni siciliane, che ha portato vantaggi reciproci, fin quando l’anatema di Giovanni Paolo II, nel 1993, ha tracciato un solco tra Chiesa e Cosa Nostra. Un'analisi di questo rapporto contraddittorio, tra una fede votata all’amore del prossimo e un'organizzazione che fonda il suo cerimoniale nell'azione sanguinaria.
Stragi e depistaggi: Un'analisi di uno degli aspetti più complessi di una stagione caratterizzata da azioni violente: le stragi del 1992 e 1993, uno spartiacque nella storia del Paese. Le stragi di Capaci e Via d'Amelio dove persero la vita i giudici Falcone e Borsellino e la loro scorta, sono il culmine dell’attacco stragista di Cosa Nostra allo Stato.