Fino alla fine del Settecento la musica sembrava un’arte meno importante della pittura e della letteratura, perché la letteratura e la pittura potevano rappresentare la realtà con una precisione che piaceva molto agli illuministi; inoltre, la musica era ritenuta un semplice accompagnamento alle parole del testo. Beethoven invece considerava la musica superiore alle altre arti proprio perché, non essendo chiaro il suo contenuto, permetteva all’ascoltatore di vagare con l’immaginazione e al compositore di mettere nell’opera i propri sentimenti e le proprie emozioni. Per questi aspetti Beethoven anticipa la concezione romantica della musica. Per queste ragioni inoltre Beethoven preferì la musica strumentale a quella vocale. Scrisse una sola opera lirica e una sola messa, dedicandosi soprattutto alle sonate, ai quartetti, ai concerti e alle sinfonie.
Beethoven, diversamente da Mozart, dopo aver scritto un pezzo lo metteva nel cassetto per poi ritornare a rielaborarlo più volte, per migliorarlo; Mozart, al contrario, non ritornava mai su i suoi brani. Il giovane Ludwig si dedicò soprattutto al pianoforte, che rappresentava una buona fonte di guadagno. Già dal 1795, infatti, le sue composizioni ottenevano un alto livello di vendite. A Vienna, Beethoven conquistò l’ammirazione del pubblico e la protezione dell’alta aristocrazia. Tra questi ci fu Karl Lichnowsky, che lo ospitò nel suo palazzo e lo trattò come un figlio. Beethoven a Vienna fu un musicista affermato, ma nel 1796 si manifestarono i primi segnali della sua sordità, che lo portarono a ritirarsi dalla scena. Egli tuttavia non si rassegnò e, dopo un primo momento di disperazione, che lo portò a pensare al suicidio, si fece forza per continuare a comporre, sentendo la musica dentro di sé: passava la maggior parte del tempo in mezzo alla natura, lontano dalle persone e morì nel 1827 a 56 anni.
Haydn aveva scritto oltre cento sinfonie, Mozart più di quaranta; Beethoven invece ne scrisse solo nove. Per Haydn e per Mozart, infatti, la sinfonia era una composizione artistica, mentre per Beethoven essa doveva contenere un messaggio indirizzato a tutti gli uomini, e soprattutto ai vinti, ai diseredati, agli infelici. Ecco quindi che ogni sinfonia diventa un’opera che richiede anni di preparazione, di ripensamenti, di modifiche; ecco perché, rispetto a quelle di Haydn e di Mozart, le sinfonie di Beethoven hanno un carattere più grandioso e solenne. Con Beethoven la sinfonia diventa la forma musicale per eccellenza. Una composizione in cui si rappresenta un vero e proprio dramma di sentimenti umani, in cui le melodie si possono paragonare ai personaggi delle opere liriche di Mozart. Le dimensioni delle composizioni si dilatano, l’organico orchestrale si amplia e si aggiungono nuovi strumenti. Le composizioni di Beethoven non nascono su richiesta di qualche nobile, per celebrare una determinata occasione, ma dall’esigenza dell’artista di esprimere e comunicare i propri sentimenti.