Si conosce molto poco della vita di Giuliana. Perfino il suo nome è incerto e il nome "Giuliana" deriva semplicemente dal fatto che la sua cella di eremita fosse addossata al muro della Chiesa di San Giuliano a Norwich. I suoi scritti indicano che era probabilmente nata nel 1342 e morì intorno al 1416.
Sembra che appartenesse ad una famiglia privilegiata che viveva a Norwich, o nei dintorni.Norwich era all'epoca la seconda città dell'Inghilterra per importanza dopo Londra. Dominavano la città il castello normanno (fatto costruire da Guglielmo il Conquistatore dal 1066 al 1075) e l'imponente cattedrale, costruita dal 1096 al 1109, dedicata alla Santissima Trinità, che era in realtà un priorato benedettino e, al pari delle cattedrali di Canterbury e Durham, possedeva una delle più importanti biblioteche dell'Inghilterra. Famosa per il numero delle chiese (si calcola ce ne fossero circa 50 per diecimila abitanti), la città era stata presto raggiunta dagli ordini mendicanti: i Domenicani e i Francescani vi giunsero nel 1226, i Carmelitani nel 1256 e gli Agostiniani nel 1272; questi ultimi costruirono il loro convento proprio di fronte alla chiesa di San Giuliano, dove si sarebbe trovata in seguito la cella di Giuliana. La presenza sia di una biblioteca importante che di numerosi conventi significava la possibilità di compiere studi approfonditi nelle varie materie all'epoca oggetto di insegnamento, il che potrebbe spiegare la sapienza e la profonda cultura teologica di Giuliana.
All'epoca imperversavano spesso delle epidemie di peste, assai comuni nel XIV secolo, e secondo alcuni studiosi Giuliana sarebbe diventata un'eremita essendo ancora nubile, oppure dopo aver perso i familiari a causa di un'epidemia. Diventare eremita avrebbe anche potuto essere una forma di quarantena per lei. Si discute tra gli studiosi se Giuliana fosse una religiosa del vicino convento oppure una laica secolare. Quando aveva 30 anni e viveva ancora a casa sua, Giuliana si ammalò gravemente. Credendosi in punto di morte, ebbe invece una serie di intense visioni di Gesù Cristo, che ebbero fine il giorno in cui guarì dalla sua malattia, il 13 maggio 1373.
Giuliana scrisse delle sue visioni subito dopo che esse erano avvenute (benché il testo potrebbe non essere stato finito per qualche anno), in una versione delle Rivelazioni dell'Amore Divino ora conosciuta come il Testo Breve; questo racconto di 25 capitoli contiene circa 11.000 parole. Si pensa che si tratti del primo libro conosciuto scritto in inglese da una donna.
Da venti a trent'anni dopo, forse all'inizio degli anni 1390, Giuliana iniziò a scrivere una riflessione teologica sul significato delle visioni, conosciuta come il Testo Lungo, che consiste di 86 capitoli contenenti circa 63.500 parole. Quest'opera sembra aver avuto diverse revisioni prima di essere conclusa, forse nella prima o perfino nella seconda decade del quindicesimo secolo.
Giuliana divenne molto conosciuta in tutta l'Inghilterra come guida spirituale: la mistica inglese Margery Kempe, che è stata l'autrice della prima autobiografia conosciuta scritta in Inghilterra, fece menzione di un viaggio a Norwich per parlare con lei intorno al 1414. Il vescovo benedettino di Norwich e Cardinale dell'inghilterra, Adam Easton, potrebbe essere stato il direttore spirituale di Giuliana e l'editore del Testo Lungo delle sue rivelazioni. Il direttore spirituale di Brigida di Svezia, il vescovo eremita di Jaén, Alfonso Pecha, curò un'edizione in spagnolo delle Rivelazioni. Il confessore di Caterina da Siena era William Flete, un eremita agostiniano dell'eremo di Lecceto, che si era formato a Cambridge. La Difesa di Santa Brigida di Easton riecheggia l'Epistola Solitarii di Alfonso di Jaén e i Rimedi contro le tentazioni di William Flete, e questi testi fanno tutti riferimento alle rivelazioni di Giuliana.