La carità cristiana

Questo progetto vuole approfondire l'articolo "La povertà evangelica": la carità come amore disinteressato e che viene dall'Alto.

"La carità è paziente,
è benigna la carità;
la carità non invidia, non si vanta,
non si gonfia, non manca di rispetto,
non cerca il proprio interesse, non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
ma si compiace della verità;
tutto tollera, tutto crede,
tutto spera, tutto sopporta.
La carità non verrà mai meno.
Inno alla Carità" (Paolo di Tarso, Prima Lettera ai Corinzi).

E già da questo primo testo capiamo che la carità non è semplice volontà di aiutare ma è l’essenza stessa dell’amore.

I greci infatti avevano più parole per definire l’amore; Philìa - inteso per indicare un concetto simile all’amore amicale; Eros- per indicare il sentimento passionale e Agape - per indicare un sentimento incondizionato, la volontà di amare perché la persona a cui è diretto il nostro gesto ha bisogno di essere amata. Ecco, questo terzo concetto è quello che rimanda al concetto di carità con tutti gli annessi e connessi di gratuità , assenza di aspettativa e di qualunque forma di gratificazione. In greco infatti Gratis si dice “chàris”: da cui la parola carità.

L’inno alla carità si conclude con un messaggio ancor più impegnativo: “la carità TUTTO SCUSA, TUTTO CREDE, TUTTO SPERA, TUTTO SOPPORTA”. 

Come è possibile una vita così? Non si tratta forse di un bel desiderio ma irrealizzabile? Senza dubbio è il punto di arrivo di un percorso dove l’accoglienza dell'altro trasforma realmente il cuore e la mente di un uomo o di una donna. 

1. AMARE IL PROSSIMO SIGNIFICA FAR CAPIRE CHE NON TUTTO E' LECITO.

2. AIUTARE IL PROSSIMO.

Dio ci ama incondizionatamente. Anche se non tutto ciò che facciamo esce bene, Lui continua ad amarci. Ma che il suo amore sia incondizionato non vuol dire che Lui sia d’accordo con tutto ciò che facciamo. La stessa dinamica avviene quando dobbiamo rivolgerci a chi ha smarrito la rotta. Amarlo con carità significa correggerlo con amore e non permettergli di perdersi o di commettere altri errori. Non sarebbe saggio lasciarlo agire per il semplice fatto che “lo amiamo e non riusciamo a dirgli di no”.

3. AMARE SE STESSI.

Se il requisito fondamentale per amare il prossimo è amare noi stessi, allora è da lì che dobbiamo cominciare. Da noi stessi. Sia noi che il nostro prossimo abbiamo la dignità dei Figli di Dio e la dignità umana. Avere carità dunque non è sinonimo di lasciarsi sopraffare.

4. AMARE IL PROSSIMO

5. LA CARITA' NON E' UN SENTIMENTO BUONO