Eraclito nacque ad Efeso fra il VI e il V secolo. Pare fosse di animo sdegnoso e superbo. Per questa ragione non volle partecipare mai alla vita pubblica. “Pregato dai suoi concittadini di dar leggi alla città, rifiutò perché essa era già caduta in balia della cattiva costituzione”, scrive di lui Diogene Laertio. Non ebbe maestri diretti e si vantò di aver scoperto da sé la sua sapienza.Anche la sua opera si intitolava Della Natura. Pare che il libro fosse scritto in maniera apposita da risultare poco comprensibile. Per questo il nostro fu chiamato Eraclito “l’oscuro”. Sembra ancora che il nostro filosofo procedesse per aforismi legati tra loro concettualmente. Di lui si sa inoltre che aveva un temperamento malinconico. Tenofane disse che questa era la ragione per la quale non riuscì mai a completare i suoi scritti, da cui la forma aforistica.
Eraclito vive anch'egli nelle colonie dell'Asia Minore, ad Efeso, appartiene ad una famiglia delle più importanti. Secondo le testimonianze dell'epoca, la sua famiglia avrebbe regnato su Efeso,ed Deraclito avrebbe assunto funzioni sacerdotali nel tempio di Artemide. La tradizione ce lo descrive come un temperamento orgoglioso, solitario, sprezzante. Soprattutto gli antichi riconoscevano il carattere ermetico del testo di Eraclito e lo soprannominavano l'"oscuro" (Skoteinòs). Pare che Eraclito volutamente si esprimesse in modo oscuro, perché non si pensasse nemmeno di interpretare il suo pensiero, che evidentemente nella mente del filosofo era compiuto in ogni suo aspetto. Scrive perciò in uno stile oratorale, dà delle sentenze, dà dei responsi, volutamente senza diffondersi. Alcune testimonianze raccontano che egli avesse posto il suo manoscritto nel tempio di Artemide, proprio per indicare che la sua opera era somma, ispirata dalla Dea. Era un aristocratico, convinto di essere il migliore del suo tempo.
É anche un pensatore molto complesso, che ha messo in luce molti nodi del pensiero, che saranno successivi problemi della filosofia. Da una parte chiude la scuola ionica, dall'altra prepara la strada e introduce problemi che sono ancora, per certi aspetti, quelli di oggi.