Illuminismo, definizione, storia, letteratura

Illuminismo è il grande movimento intellettuale che, in pieno Settecento, si propone di illuminare il mondo con i «lumi» della Ragione, unico strumento per conoscere la realtà e per individuare tutto ciò che è giusto e utile al progresso culturale e sociale degli uomini.

L’Illuminismo:

  • sostiene la necessità di un’unione fraterna fra tutti gli uomini;
  • proclama l’avvento di un’epoca caratterizzata dalla felicità individuale e dal progresso di tutta l’umanità.

Oggi infatti può sembrare banale dire che ognuno di noi vorrebbe essere felice, ma per quei tempi era un concetto rivoluzionario. A quell’epoca si aspirava alla salvezza e alla beatitudine eterna; nessuno aveva mai osato o neanche pensato alla possibile felicità in terra, perché tutto ciò che la procurava era vizio. Inoltre quell’80-90% di popolazione che coltivava la terra non pensava certo che ci fosse una vita diversa dall’alzarsi la mattina all’alba e andare a letto al tramonto, spesso con la pancia vuota, distrutti dalla fatica e dalle malattie. L’Illuminismo è invece convinto che tutti gli esseri umani, indistintamente, siano dotati di Ragione; che da questo punto di vista non c’è alcuna differenza tra un re e un garzone; che tutti gli esseri umani hanno il diritto di usarla per essere felici.

La via alla felicità è una strada che si chiama progresso: con la Ragione tutti si possono educare e ogni cosa può migliorare. E poiché la felicità pubblica e individuale non si può realizzare senza modificare la società, gli illuministi sono tutti profondamente interessati alla politica.In campo politico, l’Illuminismo si propone di abbattere con la Ragione le limitazioni della libertà e i privilegi del clero e degli aristocratici. Ed è proprio un aristocratico Charles de Montesquieu, a formulare una teoria ancora oggi applicata, cioè quella della divisione dei poteri dello Stato: il potere legislativo, che fa le leggi; il potere esecutivo, che le applica; il potere giudiziario, che punisce chi non le rispetta.

Illuminismo in Europa

Nell’Europa del Settecento la monarchia assoluta è la forma di governo più diffusa. Tuttavia, ci sono anche sovrani assoluti detti “illuminati”. Si tratta di Federico II di Prussia, Maria Teresa e Giuseppe II d’Austria, Pietro Leopoldo in Toscana, Carlo III di Borbone a Napoli e molti altri. Costoro fanno proprie alcune idee dell’Illuminismo e attuano riforme che favoriscono lo sviluppo dei commerci e dell’agricoltura; rendono meno disumana l’amministrazione della giustizia; garantiscono le basi dell’istruzione elementare con l’apertura di scuole pubbliche.

In campo economico si afferma il liberismo basato sul libero esercizio delle attività economiche (in cui lo Stato non deve intervenire) e sulla libera concorrenza.

L’Illuminismo trova la sua massima diffusione in Francia, soprattutto per opera di un gruppo di autori, diretto da Denis Diderot e da Jean-Baptiste d’Alembert, che dà vita all’Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri. L’opera ha come obiettivo quello di inventariare la globalità delle conoscenze del tempo, organizzate come le voci di un dizionario. L’opera comprende diciasette volumi di testi di ampio formato e undici di tavole illustrative (integrati nel 1777 e nel 1780 da ulteriori volumi). Tra gli intellettuali coinvolti spiccano i nomi di Montesquieu, Voltaire e Rousseau.

In Italia l’Illuminismo penetra intorno alla metà del Settecento e si diffonde nel periodo che va dalla pace di Aquisgrana (18 ottobre 1748) fino agli ultimi anni del secolo. La pace di Aquisgrana pone fine alla guerra di successione austriaca e riconosce il ruolo di imperatrice a Maria Teresa d’Asburgo. Le conseguenze di questa pace si fanno sentire anche in Italia. A eccezione del Regno sabaudo di Sardegna, dello Stato pontificio e del Regno di Napoli e di Sicilia (quest’ultimo governato dai Borboni), il resto della penisola risulta  infatti sottoposto al controllo dell’Austria. Dopo anni di guerre, per l’Italia comincia finalmente un periodo di pace, che favorisce la ripresa culturale ed economica di molte regioni italiane.I maggiori centri italiani del fervore illuministico sono Milano e Napoli, dove fiorisce una vasta produzione letteraria volta a migliorare la vita sociale e politica del Paese.

Grande diffusione hanno i trattati di argomento politico e sociale, come, ad esempio, Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria (1738-1794), il capolavoro della letteratura italiana dell’Illuminismo.
Anche generi tradizionali come la poesia e il teatro, diventano strumento di promozione sociale, civile e morale.
Gli autori italiani che nel Settecento interpretano le nuove idee dell’Illuminismo sono Giuseppe Parini, Vittorio Alfieri e il commediografo Carlo Goldoni, cui si deve la riforma del teatro italiano.

Bibliografia